di Lucia Cammarota
La Digital Revolution sta cambiando il mondo. Se Giacomo Leopardi ci metteva in guardia dalla fiducia cieca nelle “magnifiche sorti e progressive”, non possiamo che rimanere affascinati di fronte all’esperimento fantascientifico (e inarrestabile) di Elon Musk sull’interfaccia brain-computer, o di fronte agli occhiali intelligenti Orion, tanto voluti da Mark Elliot Zuckerberg, che sostituiranno lo smartphone, mentre la Banca Centrale Europea, basandosi sulle nuove piattaforme di blockchain, immetterà sul mercato il denaro digitale in un mondo dove anche le cose prendono vita grazie all’Internet of things. Nuove paure ma anche infinte opportunità: per il lavoro, per la vita stessa.
di Carmine Aymone Simmo lazzari felici/gente ca nun trova cchiù pace/ quanno canta sse dispiace/ sempe pronta a se vuttà pe’ nu perdere l’addore… A sei anni dalla morte di Pino Daniele si continua a respirare la sua musica attraverso le sue opere e attraverso gli omaggi e le rivisitazioni fatte dai suoi colleghi. Napoli, ma non solo, perde un pezzo di sé, la notte tra il 4 e il 5 gennaio del 2015, quando il cuore del suo mascalzone latino Pino Daniele cessa di battere, gettando tutti nello sconforto. Pino se ne va nel primo mese del calendario, come prima di lui Giorgio Gaber, Fabrizio De Andrè, Ivan Graziani. La mattina dopo Napoli, l’Italia tutta, si risveglia col groppo alla gola.
di Angelo Miraglia Esperienze da burattinaio A distanza di tanti anni e dopo innumerevoli volte , rimane sempre in me una sensazione che non so spiegare, anche perché è davvero inspiegabile. Provate ad immaginare ogni volta la scena: io arrivo nella piazza o nella strada, smonto la baracca dalla macchina, la posiziono dove gli organizzatori mi dicono, porto all’interno la cassa con i burattini , gli altri attrezzi che servono(scenari e sipario ) e sistemo la cassa altoparlante, mentre il pubblico segue attentamente tutte le varie operazioni. Risulta evidente che sono io quello che ha montato tutto l’occorrente per lo spettacolo e che, di li a poco, andrà all’interno della baracca per dare vita ai burattini che usciranno al proscenio e inizieranno a muoversi seguendo il canovaccio della commedia dell’arte che si va ad eseguire; e allora io non capisco ancora adesso come sia possibile che, in quei pochi secondi che intercorrono fra il mio ingresso nella baracca e l’inizio della rappresentazione, possa avvenire questa “magia”!!!!!!
di Alba La Marra
La teatralità del presepe Sir John Brennox, alias Papa Giovanni Paolo III nella serie “The New Pope” di Paolo Sorrentino, passeggiando nelle Catacombe con Sophie, l’arguta responsabile della comunicazione del Vaticano, le confessa che è diventato prete perché la religione è una straordinaria narrazione, è una storia dall’incredibile successo in quanto Dio è il protagonista più popolare di sempre. E la cosa più interessante di questo racconto è che indaga incessantemente sul mistero più grande di tutti, la natura dell’uomo. Difficile non essere d’accordo con il raffinato “pontefice”. E, se tanto mi dà tanto, mi viene da pensare che non può essere meno di successo una narrazione parallela, quella della nascita del figlio di Dio, Gesù.
di Luigi De Falco
Italia Nostra, in una recente audizione alla 13esima Commissione del Senato, dedicata al tema “Territorio, ambiente e beni ambientali”, ha ribadito ai senatori presenti alcuni concetti fondamentali che riguardano la gestione del territorio e le criticità irrisolte della pianificazione paesaggistica. Luigi De Falco, urbanista e vicepresidente dell’associazione, ha ricordato che, ancora oggi, la stragrande maggioranza delle regioni italiane risultano prive dei Piani Paesaggistici o hanno piani redatti dalle sole regioni, cioè senza accordo Stato/Regione e quindi non conformi alle prescrizioni del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Riccardo De Luca I - SU COME IL FONDAMENTALISMO CAPITALISTICO STIA STRANGOLANDO QUALUNQUE NASCITA ARTISTICA. Dell'inutilità di parlare "di" teatro e dell'utilità di parlare "sul" teatro. Non si parlerà qui di Brecht, Piscator, Majakovskij, Toller e di tutti quegli autori, registi e attori che hanno espresso nelle loro opere discorsi su dignità dell'uomo, sviluppo sociale, umanesimo e morale. Non si parlerà di contenuti e forme teatrali - benché in estetica siano la stessa cosa nel felice dei casi - ma del legame esistente tra il capitale e i mezzi di produzione teatrale e del legame tra questi e il sistema delle clientele e delle lottizzazioni politiche. Oggi è assolutamente inutile parlare del teatro in sé, dell'estetica del teatro e dell'arte in genere. Non tanto perché teatro e arte si vadano spegnendo, strangolati. Quanto perché oggi, molto più di ieri, arte e teatro si vanno spegnendo strangolati perché totalmente dipendenti dal potere economico e politico.
di Rossella Del Prete
«Attore…ma di lavoro cosa fai?» La domanda, purtroppo ben nota a molti artisti del mondo dello spettacolo dal vivo, è in realtà il titolo di un libro molto interessante a cura di Mimma Gallina, Luca Monti ed Oliviero Ponte di Pino[1]. Il tema è, ancora una volta, quello del lavoro culturale[2], in particolare del lavoro nello spettacolo dal vivo, un tema di una complessità straordinaria sulla quale val la pena di sollecitare sempre nuove attenzioni e approfondimenti di ricerca. Quello dello spettacolo dal vivo è un mondo antico, eppure in continua evoluzione, oggi più che mai, ‘grazie’ all’impatto della pandemia.
di Antonella Pagano
Il mio rito poetico insieme al grande concerto dell’Orchestra Filarmonica di Benevento sono stati l’abbraccio al millenario cuore del Sannio. Dentro l’abbraccio tutta l’indispensabile sostanza antica e lo slancio nuovo per decretare la nascita del primo “Cantiere della Bellezza” a Morcone. Eccomi, infatti, in viaggio alla volta dell’Appennino centrale, nella cittadina a mezz’ora da Benevento, la bella Morcone nella bella Campania della piccola-infinita Italia delle tante Italie. . I Cantieri della Bellezza, fertilizzati dai Cantieri della Bella Parola, si muovono con virtuose trame e solidi orditi nel grande telaio dove da secoli tesso la Poesia dei territori, fisici e dell’anima che da secoli alacremente coltivo. E si moltiplicano concimando, di volta in volta, tutto il territorio circostante la città, il borgo, il paesino ove porgo e spargo le mie sillabe innamorate, dove intreccio i volti con le storie e le storie con la Storia.
di Francesca Castanò
La disciplina della storia, entro la propria identità scientifica, si muove oggi nel tentativo di recuperare un ruolo attivo nella scena pubblica. L’obiettivo principale è instaurare un dialogo costruttivo con le politiche territoriali e promuovere procedure decisionali innovative per la circolazione dei saperi e ai fini delle scelte collettive. Le sfide ambientali, sociali, culturali possono essere affrontate con gli strumenti cognitivi tipici del sapere storico, stimolando l’esercizio del pensiero critico indispensabile a ottimizzare il circuito che procede dalla teoria alla pratica, dalla conoscenza all’azione. I territori dispongono ormai di una ricca letteratura che li ha indagati sotto molti profili, tanto per gli aspetti monumentali che per quelli ambientali e fisici, sebbene mai in maniera esaustiva e definitiva. di Silvia Cacciatore
Introduzione In un periodo in cui le politiche culturali sono alla ricerca di strategie efficaci per il miglioramento dell’offerta museale, ci si accorge dell’esigenza, alla luce anche della Convenzione di Faro, di un nuovo, diverso rapporto con le comunità locali e con l’idea di un rinnovato spirito di partecipazione rispetto alle dinamiche che animano il territorio. All’interno di un sistema sempre più globalizzato, in cui il turismo di massa è ormai la norma, esiste, anche se sinora in modo ancora marginale, una figura di cittadino consapevole e attento, che ha ancora voglia di misurarsi con una dimensione più intimista e di riappropriarsi di spazi propri, fatti di tradizioni, usi e costumi, che il tempo ci ha costretti, pian piano, ad accantonare. |
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