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![]() Riccardo De Luca I - SU COME IL FONDAMENTALISMO CAPITALISTICO STIA STRANGOLANDO QUALUNQUE NASCITA ARTISTICA. Dell'inutilità di parlare "di" teatro e dell'utilità di parlare "sul" teatro. Non si parlerà qui di Brecht, Piscator, Majakovskij, Toller e di tutti quegli autori, registi e attori che hanno espresso nelle loro opere discorsi su dignità dell'uomo, sviluppo sociale, umanesimo e morale. Non si parlerà di contenuti e forme teatrali - benché in estetica siano la stessa cosa nel felice dei casi - ma del legame esistente tra il capitale e i mezzi di produzione teatrale e del legame tra questi e il sistema delle clientele e delle lottizzazioni politiche. Oggi è assolutamente inutile parlare del teatro in sé, dell'estetica del teatro e dell'arte in genere. Non tanto perché teatro e arte si vadano spegnendo, strangolati. Quanto perché oggi, molto più di ieri, arte e teatro si vanno spegnendo strangolati perché totalmente dipendenti dal potere economico e politico. ![]()
di Rossella Del Prete
«Attore…ma di lavoro cosa fai?» La domanda, purtroppo ben nota a molti artisti del mondo dello spettacolo dal vivo, è in realtà il titolo di un libro molto interessante a cura di Mimma Gallina, Luca Monti ed Oliviero Ponte di Pino[1]. Il tema è, ancora una volta, quello del lavoro culturale[2], in particolare del lavoro nello spettacolo dal vivo, un tema di una complessità straordinaria sulla quale val la pena di sollecitare sempre nuove attenzioni e approfondimenti di ricerca. Quello dello spettacolo dal vivo è un mondo antico, eppure in continua evoluzione, oggi più che mai, ‘grazie’ all’impatto della pandemia. ![]()
di Antonella Pagano
Il mio rito poetico insieme al grande concerto dell’Orchestra Filarmonica di Benevento sono stati l’abbraccio al millenario cuore del Sannio. Dentro l’abbraccio tutta l’indispensabile sostanza antica e lo slancio nuovo per decretare la nascita del primo “Cantiere della Bellezza” a Morcone. Eccomi, infatti, in viaggio alla volta dell’Appennino centrale, nella cittadina a mezz’ora da Benevento, la bella Morcone nella bella Campania della piccola-infinita Italia delle tante Italie. . I Cantieri della Bellezza, fertilizzati dai Cantieri della Bella Parola, si muovono con virtuose trame e solidi orditi nel grande telaio dove da secoli tesso la Poesia dei territori, fisici e dell’anima che da secoli alacremente coltivo. E si moltiplicano concimando, di volta in volta, tutto il territorio circostante la città, il borgo, il paesino ove porgo e spargo le mie sillabe innamorate, dove intreccio i volti con le storie e le storie con la Storia. di Erika Diomede
INTRODUZIONE Negli ultimi decenni, i festival e gli eventi si sono diffusi tanto da essere attualmente considerati uno dei settori dell’industria ricreativa in più forte crescita, e tra le tre principali categorie di attrazioni turistiche, insieme a quelle ambientali e permanenti [Getz 1991, Li e Petrick 2006]. I festival sono stati trasformati dunque da semplici occasioni ricreative a veri e propri strumenti strategici nelle mani delle Destination Management Organizations (DMOs) [Quinn, 2005]. Gli eventi culturali hanno attirato la crescente attenzione di ricercatori di diverse discipline quali l’antropologia, la psicologia, la sociologia e l’economia. Questa diversità dell’approccio alla ricerca è principalmente dovuta alla natura polivalente dei festival. Da un punto di vista turistico, infatti, le destinazioni sviluppano e promuovono questo genere di eventi per attirare turisti e stimolare, di conseguenza, la rigenerazione urbana, lo sviluppo di infrastrutture e l’occupazione [Richards, 2001]. Inoltre, i festival offrono l’opportunità di preservare e diffondere il patrimonio culturale del luogo ospitante, e rafforzano i legami sociali, l’orgoglio locale e l’identità culturale della comunità [Turner 1982, Besculides et al. 2002]. |
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Gennaio 2023
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